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Dividere gli studenti meno bravi dai secchioni? |
Bambini - Articoli |
Scritto da Carmela Pelaia Venerdì 29 Marzo 2013 14:05 |
Dopo la pubblicazione di uno studio americano della Brookings Institution sull'utilità dell'organizzazione delle classi per gruppi di competenza, sorge spontaneo chiedersi se i più bravi devono stare con i più bravi e i meno bravi con i meno bravi.
La gran parte dei professori intervistati ha dichiarato che è meno produttivo insegnare in classi eterogenee e comporta l'abbassamento di livello di preparazione di tutti. Negli anni '60 era stata abolita la separazione nelle classi per uniformare e portare all'uguaglianza, principio fondamentale nella scuola, tutti gli studenti. Ma i dati dimostrano che il 63% degli insegnanti che adottano questa metodologia ha notato progressi sia nella lettura che nel calcolo. Resta comunque il problema di fissare i parametri minimi di preparazione per rientrare nella categoria dei secchioni e non in quella dei meno bravi. Ricordiamo anche che l'Italia è tra i paesi dell'Unione Europea 'maglia nera' che, sotto la pressione della crisi, tra il 2010 e il 2012 hanno effettuato i tagli più pesanti al bilancio della scuola. Pochi insegnanti, ritardi sul mondo digitale, formazione precaria per pochi fondi, sono tutti fattori della scuola pubblica che influiscono negativamente sulla formazione dei ragazzi italiani, non si può certo giustificare con la loro separazione dal livello. Lo stesso ministro Francesco Profumo ha recentemente dichiarato che bisogna fare in modo che gli studenti utilizzino tutte quelle risorse che permetta loro di migliorare e velocizzare la preparazione culturale, anche portando in aula i tablet e i computer di proprietà. Fonte: Brookings |
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